mercoledì 4 luglio 2018

Piangi umanità, perché non c'è più niente che ci differenzia dalle bestie feroci...

Piangi umanità, perché non c'è più niente che ci differenzia dalle bestie feroci...


Di solito non uso questo blog per diffondere idee politiche, non dirò la mia neanche questa volta. Però una poesia per sensibilizzare sull'argomento delle migrazioni oggi la lascio, oggi che ho visto le immagine di quei bambini morti. Oggi vi lascio questa poesia per riflettere, per chiedervi se davvero la nostra linea d'azione sia quella giusta.

Se fosse tuo figlio

riempiresti il mare di navi 

di qualsiasi bandiera. 
Vorresti che tutte insieme 

a milioni 

facessero da ponte 
per farlo passare.

Premuroso, 

non lo lasceresti mai da solo

faresti ombra 
per non far bruciare i suoi occhi, 
lo copriresti 
per non farlo bagnare
dagli schizzi d’acqua salata. 

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare, 

uccideresti il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiedere aiuto, 

busseresti alle porte dei governi 
per rivendicarne la vita. 

Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto, 

odieresti il mondo, odieresti i porti 

pieni di navi attraccate.
Odieresti chi le tiene ferme e lontane
Da chi, nel frattempo
sostituisce le urla 
Con acqua di mare.

Se fosse tuo figlio li chiameresti

vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso. 

Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti
vorresti spaccargli la faccia, 
annegarli tutti nello stesso mare. 

Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa

non è tuo figlio, non è tuo figlio. 

Puoi dormire tranquillo
E sopratutto sicuro. 
Non è tuo figlio. 

È solo un figlio dell’umanitá perduta,

dell’umanità sporca, che non fa rumore. 

Non è tuo figlio, non è tuo figlio. 

Dormi tranquillo, certamente 

non è il tuo. 
Sergio Guttilla 
—-
29 giugno 2018
Dedicata ai 100 morti in mare, morti affogati
in attesa di una nave che li salvasse.

Nessun commento:

Posta un commento