sabato 14 aprile 2018

La Favola della Sciammia Bianca, dai Wu Ming per El Subcomandante Marcos.

AL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO 
COMANDO GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE 

AL SUBCOMANDANTE INSURGENTE MARCOS 

ALLA SOCIETA' CIVILE

Ci permettiamo di disturbare per informarvi di un fatto strano avvenuto durante un turno di vigilanza, nella notte tra il 4 e 5 marzo, a Nurio, Michoacan, Messico, Pianeta Terra. 
Eravamo di guardia presso l'ingresso secondario dell'area ristretta, raccolti intorno al fuoco acceso poco prima da un fratello della selva, quando una vecchia talpa è sbucata dalla terra e ha 
iniziato a raccontarci una storia. 
Riportiamo fedelmente le sue parole.
Dopo molti anni, il nero scarabeo Don Durito aveva deciso di uscire dalla selva, e così chiamò a raccolta
tutti gli animali, al di qua e al di là del mare, perché lo accompagnassero fino alla città. Molti animali scesero dalle montagne e altri arrivarono dal mare. Il più strano di tutti era una scimmia bianca che veniva da molto lontano. Il suo colore contrastava così tanto con il colore della terra da farla sembrare fuori luogo. Gli altri animali guardavano stupiti quello strano esemplare, che arrancava a fatica in un territorio ignoto, sotto un sole che la sua pelle non conosceva. Goffa e bizzarra, la scimmia bianca faceva ogni cosa per rendersi utile e dimostrare che il suo posto era là. Arrivò molte volte per ultima alle soste previste, ma arrivò sempre. 

Un giorno, al calar della sera, la carovana degli animali fu costretta a fermarsi sulla sponda di un fiume che la pioggia aveva ingrossato. Non c'era modo di attraversare. 

Arrivò Don Vicente la volpe e disse: - Più a valle c'è un ponte che ho fatto costruire per voi. E' bello, solido e nuovo. Lasciate che sia io a guidarvi alla città e vi farò passare. 

- No, grazie, conosciamo la strada, troveremo da soli il modo di attraversare disse Don Durito. 

Poi si recò in coda alla carovana e disse all'animale più strano: - Non conosci il fiume, ma hai le mani grandi e forti. Costruisci un ponte per raggiungere l'altra sponda. 

Così la scimmia bianca, gratificata da tanta responsabilità, si mise all'opera di buona lena. Lavorava sotto la pioggia e sotto il sole, di giorno e di notte, mentre la volpe di nascosto la calunniava presso gli altri animali. E i pappagalli le facevano il verso. 

- La scimmia bianca non è una di noi. Non abita qui, è di un altro colore. Non dovete fidarvi, il ponte che sta costruendo crollerà e affogherete tutti. 
L'orso, il coyote, la scimmia nera, del colore della terra, osservavano il lavoro della scimmia bianca e discutevano tra loro: 
- Viene da lontano, ma è nostra amica. Sta lavorando per farci arrivare alla città. 
- Non è il suo fiume, non sappiamo che è, non possiamo fidarci. 
Ma il vecchio Don Felix, l'aquila che dall'alto vedeva tutto, andava dicendo che Don Durito aveva affidato quel compito alla scimmia bianca proprio perché era così diversa e veniva da tanto lontano. Forse proprio per questo motivo il suo lavoro avrebbe avuto un significato più grande per tutti. 
Mano a mano che i giorni passavano il lavoro procedeva. Don Vicente la volpe continuava a sussurrare nelle orecchie degli animali: - Non fidatevi di lei, è una straniera. 
E i pappagalli gli facevano eco: - E' una straniera! E' una straniera. 
Ma quando l'iguana chiese alla volpe se fosse stato lui a mettere in giro le voci contro la scimmia bianca, Don Vicente rispose scandalizzato: - Non ho nemici nella carovana degli animali! 
Quando il ponte fu costruito per metà, Don Durito radunò tutti gli animali sulla riva del fiume. 
Poi condusse la scimmia bianca alla finestra, così che tutti potessero vederla. E rivolgendosi agli animali disse: - Sta costruendo un buon ponte, ma non può terminarlo da sola. Nessuno può farlo da solo. 
La scimmia bianca, spaesata, gli chiese: - Ma allora perché fino ad ora hai fatto lavorare soltanto me? 
Don Durito chiuse la finestra e lasciò che la scimmia bianca si specchiasse nel vetro. Lei si guardò e non si riconobbe. Il suo pelo non era più così bianco. Adesso era del colore della terra.

Tute bianche, 5 marzo 2001, dal cancello secondario dell'accampamento di Nurio, Michoacan, Messico, Pianeta Terra.




Innanzi tutto la correttezza, diamo a Cesare ciò che è di Cesare, cliccate qui per andare sul sito dal quale ho preso questa carinissima favola dei Wu Ming. 
Perché mi trovo a pubblicare questa favola? Perché l'ho adorata, ma anche perché dopo aver letto Q di Luther Blissett, sono andato un po' ad indagare, ho scoperto che dietro questo nome si celavano collettivi di artisti, laboratori transnazionali di politica, cultura e arte che poi diventerà in Italia, a Bologna il collettivo Wu Ming. (accetto correzione in caso errassi)
Beh neanche a dirlo è tutta la sera che leggo il loro sito, ve lo posto qui nel caso vi venisse voglia, fantasia o semplice curiosità di visitarlo. (vale la pena, do it!)
Comunque tornando a questa favola, mentre ero su wikipedia ho scoperto che Wu Ming avevano regalato a Subcomandante Marcos (uno degli uomini chiave per il movimento indipendentista indios) una copia di Q e gli avevano allegato anche una favola scritta da loro, quella che ho postato là in alto. Ovviamente per una persona interessata alla letteratura (alla buona letteratura) e alla politica (alla buona politica) una favola del genere non poteva sfuggire, meritava e doveva essere pubblicata, anzi a dirla tutta è un onore poterla postare. So che suonerà estremamente banale, ma ci tengo comunque a dirlo: credo sia a dir poco meraviglioso quando l'arte contribuisce allo sviluppo e alla divulgazione di ideali di giustizia, rivincità e libertà. In questo, caso supporta la causa degli indios, vittime di un mondo che li aveva dimenticati fino a pochi anni fa, ma anche i temi che ci sono dietro sono estremamente attuali, la paura per il diverso, la diffidenza,l'esclusione, il mettersi in gioco, il sacrificio e infine l'ammissione insomma, un testo che a mio parere potrebbe e dovrebbe essere letto ai bambini nelle scuole, perché nella sua semplicità, manda un messaggio estremamente positivo.
Buona Lettura.

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